Attualità

Novità editoriale

 

C. Giron-Panel/ A.-M. Goulet (ed.), La musique à Rome au XVIIe siècle : études et perspectives de recherche, Roma 2012.

 

A.-M. Goulet/G. zur Nieden (ed.), Europäische Musiker in Venedig, Rom und Neapel / Les musiciens européens à Venise, Rome et Naples / Musicisti europei a Venezia, Roma e Napoli 1650-1750, Kassel 2015 (= Analecta Musicologica 52).

Programma di ricerca

Seguendo l’esempio di Georg Friedrich Händel, Jacques-Martin Hotteterre, Georg Muffat, Francisco António de Almeida, Jan Dismas Zelenka o ancora Francisco Javier García Fajer, numerosi sono i musicisti e i compositori europei che, tra il XVII e il XVIII secolo, soggiornarono a Roma, Napoli e Venezia, per apprendere lo stile italiano, perfezionare la loro arte oppure per insediarvisi definitivamente. La maggior parte di loro lasciò la propria corte d’origine con la certezza di un lavoro, e quindi di un salario, nelle Penisola; altri invece accompagnarono aristocratici o diplomatici in procinto di effettuare il tour in Italia. Ma accadeva, non raramente, che fossero reclutati da mecenati italiani, oppure che si legassero e collaborassero con dei musicisti italiani – ulteriore opportunità per vedere i propri lavori eseguiti nei teatri d’opera, nelle chiese o nei palazzi aristocratici della Penisola.


Questo progetto di ricerca mira a studiare le motivazioni che hanno incentivato tali viaggi, ad analizzare le possibilità di inserimento dei musicisti stranieri nella vita sociale e musicale locale, e a misurare i loro successi artistici nelle tre città studiate, città la cui influenza era avvertita in tutta Europa. In questa prospettiva, la questione dei transfert culturali e quella della costituzione delle identità nazionali si rivelano essenziali. La circolazione e i transfert dei generi e degli stili musicali italiani, così come l’emergere degli stili nazionali in Europa verso il 1700, saranno studiati nell’ambito di un’analisi storica che, focalizzandosi sui musicisti stranieri in Italia, verrà a completare la storia già ben conosciuta dei musicisti italiani in Europa.


Più concretamente, nella storia urbana, questo progetto desidera proporre una storia comparata dell’integrazione dei musicisti stranieri nella vita musicale delle tre città, rimanendo concentrati sulle esperienze individuali dei musicisti e sulle particolari strutture politiche di ogni città trattata. Quali erano le modalità di inserimento dei musicisti stranieri nella vita artistica della Repubblica di Venzia, dello Stato pontificio romano e della monarchia napoletana, considerando il contesto generale marcato dalla crescente professionalizzazione del mondo musicale, dalla politicizzazione sempre più evidente della musica e dall’interesse crescente che il pubblico riservava alle opere straniere? Quali erano i mecenati, le istituzioni, le strutture economiche e le forme di sociabilità di cui potevano beneficiare sul posto e in quale misura queste differenti reti giocarono un ruolo nel successivo sviluppo delle loro carriere e nell’evoluzione del loro stile? Quale tipo di scambio e di transfert si verificarono tra queste tre città che, intorno al 1700, attiravano i viaggi aristocratici e nello stesso tempo si imponevano come centri musicali di assoluta importanza in Europa? Per comprendere al meglio questi meccanismi, è necessario dapprima verificare il grado di apertura delle istituzioni musicali locali nei confronti di artisti stranieri. A Venezia le istituzioni erano caratterizzate da strutture economiche molto organizzate e chiuse, mentre l’intensa vita diplomatica romana e il cosmopolitismo che ne derivava comportavano una certa internazionalizzazione del pubblico romano. I celebri conservatori di Napoli, la cui influenza superava di gran lunga i confini della Penisola, offrivano delle opportunità non trascurabili ai musicisti stranieri. Per misurare l’impatto di questi differenti elementi, si deve tener conto delle specificità dei generi musicali e delle peculiarità di alcuni protagonisti della vita musicale locale, come le ragazze formate negli Ospedali veneziani o gli ensemble vocali dediti alla musica sacra a Roma.


Sul piano metodologico, il progetto si appoggia alla recente storiografia dei transfert culturali e dell’ histoire croisée, a partire dalla quale dovrà essere analizzata la storia della musica in epoca moderna. Il concetto di histoire croisée permetterà di comprendere i meccanismi della ricerca in una prospettiva macrostorica, con l’obiettivo di confrontare l’impatto delle esperienze e la presenza dei musicisti stranieri nella Penisola con il movimento culturale dominante, ovvero la diffusione della musica italiana in tutta Europa. Parallelamente, un approccio più microstorico sarà adottato per restituire la storia dei musicisti stranieri in alcuni campi fondamentali della storia culturale, dalla rinnovata storia della sociabilità urbana alla recente storiografia politica.


Facendo attenzione a far dialogare costantemente le tradizioni metodologiche e i temi prediletti dalla ricerca francese e tedesca, l’ambizione è quella di sviluppare, in stretta collaborazione, una riflessione sulle modalità di inserimento dei musicisti stranieri nei tre principali centri musicali italiani e sulle eventuali particolarità delle loro attività artistiche e dei loro modelli di vita nella Penisola.


Nel’ambito del progetto, si sono già svolte tre giornate di studi (Napoli, 28 maggio 2010; Roma, 5 novembre 2010; Venezia, 12 maggio 2011) oltre a un seminario mensile a Roma; iniziative che hanno permesso di intrecciare scambi fruttuosi tra i membri del progetto e altri ricercatori. La realizzazione di un database, in collaborazione con la Brandenburgische Akademie der Wissenschaften è un altro obiettivo del progetto. Vi saranno inserite l’insieme delle informazioni relative ai musicisti europei a Venezia, Roma e Napoli tra 1650 e 1750, che potranno, così raccolte, essere messe a disposizione di un più vasto pubblico.


Dopo il convegno finale, programmato dal 19 al 21 gennaio 2012, l’ultima fase del lavoro sarà consacrata all’inserimento definitivo e completo dei dati raccolti e alla messa a punto di un motore di ricerca per l’utilizzo del database.

Il progetto franco-tedesco è finanziato dall’Agence Nationale de la Recherche e dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft per una durata di tre anni (2010-2012).

 

 

Direzione del progetto
Anne-Madeleine Goulet
Gesa zur Nieden

Équipe di ricerca
Orsetta Baroncelli
Florian Bassani
Michela Berti

Laura Gaetani
Caroline Giron-Panel
Britta Kägler
Peter Niedermüller
Élodie Oriol
Christoph Plutte
Torsten Roeder
Mélanie Traversier
Giulia Veneziano

Contatto

Anne-Madeleine Goulet

Centre d’études supérieures de la Renaissance

59 rue Néricault-Destouches

BP 12050

F-37020 TOURS Cedex 1

anne-madeleine.goulet(at)univ-tours.fr

 

Prof. Dr. Gesa zur Nieden

Universität Greifswald

Institut für Kirchenmusik und Musikwissenschaft

Bahnhofstr. 48/49

D-17489 Greifswald

Tel.: 0049-3834-420-3522

gesa.zurnieden(at)uni-greifswald.de

Shadow bottom